Plasticità cerebrale: cos’è e come può essere utile

 La plasticità cerebrale è la capacità del cervello di modificare in modo fattivo le proprie strutture ed i suoi collegamenti. La cosa sorprendente è che è un fenomeno che dura tutta la vita

Come si modifica il nostro cervello? 

-Le sinapsi preesistenti, ossia i collegamenti tra i neuroni, aumentano di efficienza e quindi un apprendimento precedente viene affinato;

-Si creano nuove sinapsi, si apprende perciò qualcosa di nuovo.

Cosa significa questo? Che ”sono fatto così” è un’ enorme bugia. Possiamo sempre modificarci, perché il nostro cervello è plastico, plasmabile. Come? Sperimentandoci in nuove attività, imparando qualcosa, facendo movimento, stimolando le nostre funzioni cognitive.

Questo è il presupposto che sfrutta la psicoterapia ma anche la riabilitazione: tramite i giusti stimoli il nostro cervello può riorganizzarsi a qualunque età.

Tale scoperta permette di modificare il modo di vedere varie patologie, come ad esempio le demenze e l’Alzheimer. Da una parte si può lavorare sulla prevenzione dell’invecchiamento cerebrale anche in soggetti sani. Dall’altra la riabilitazione cognitiva e attività mirate, nonostante la malattia, possono aiutare la persona a diminuire l’impatto del processo degenerativo, creando nuove connessioni neurali e sostenendo quelle già esistenti. 



Bibliografia
-Ramón y Cajal S (1892), El nuevo concepto de la histolgía de los centros nerviosos in “Revista de Cenciasa Médicas”
-Woollett and Maguire. Acquiring “the Knowledge” of London’s layout drives structural brain changes. Current Biology, 2011.






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