Alzheimer: possiamo fare di più!
Vari studi dimostrano che nell’Alzheimer, ma anche in altri tipi di demenza, la riabilitazione cognitiva, ne rallenta la progressione, modificando fattivamente le connessioni cerebrali del soggetto, grazie al fenomeno della plasticità cerebrale. Per riabilitazione cognitiva si intendono esercizi ed attività somministrati da figure professionali, quali il logopedista o lo psicologo, che stimolano le funzioni cognitive (come memoria, attenzione e linguaggio).
Lo dimostra, tra gli altri, questo studio (https://lnkd.in/d4ktnzxz ) che ha analizzato le performance pre e post trattamento cognitivo tramite test neuropsicologici e risonanza magnetica funzionale.Sarebbe auspicabile iniziare una stimolazione cognitiva sin dai primi segnali, come delle piccole dimenticanze di fatti o nomi, così da poter aiutare la persona a mantenere il più a lungo possibile integre le proprie funzioni cognitive evitando ricadute sulla qualità di vita del soggetto e dei suoi familiari, che risentono inevitabilmente delle difficoltà della persona.
Se possiamo agire subito, perché attendere?
Se possiamo agire subito, perché attendere?
Commenti
Posta un commento